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OSS nocese a Lodi: “Il rischio contagio è ancora molto elevato”

Spirito di intraprendenza, passione per il proprio lavoro e solidarietà verso chi soffre. Sono le sensazioni che hanno mosso l’Operatore Socio Sanitario Michele Marzullo, 54 anni tra pochi giorni, a partire da Noci per prestare servizio all’Ospedale Maggiore di Lodi, città focolaio tra le più colpite da Covid-19. Attraverso un’intervista telematica Marzullo spiega com’è combattere il coronavirus da vicino.  

Quando e come hai deciso di lavorare all'ospedale di Lodi?

"Ricercando lavoro su internet mi sono concentrato sull'emergenza covid cercando le varie cooperative e agenzie nella regione Lombarda che assumessero OSS e infermieri. Una di queste, la cooperativa sociale ELT di Milano, mi ha interpellato offrendomi un contratto per un mese nei vari ospedali covid a Bergamo, Brescia o Lodi, e così ho scelto Lodi"

Al tuo arrivo che situazione hai riscontrato?

"Io sono arrivato qui a Lodi il 30 marzo scorso e ho iniziato col turno del pomeriggio del giorno seguente. La situazione si presentava drammatica, la mia è area arancione, area sub intensiva, qui si dice “sporca”, ad altissimo rischio di contagio. Dall'inizio del mese abbiamo avuto circa 12 decessi e ieri è morto un altro paziente. In questo momento ci sono arrivati tre nuovi casi importanti, comunque il numero dei ricoverati è in calo"

Mediamente quanti pazienti ricoverati per Covid-19 ci sono?

"Non posso dirti quanti ricoverati ci sono in tutto l'ospedale perché è difficile farne un calcolo o comunicare stime precise. Ti posso dire che mediamente ogni area ha 38 camere per due posti letto. Solo nel mio reparto sono passati in un mese 120-130 forse anche 150 covid. Altri casi sanitari che non possono essere curati sono stati tutti rimandati, quindi è difficile darti una risposta precisa, qui ogni giorno c'è un via vai di autoambulanze"

Cosa pensano i medici dell’Ospedale Maggiore sulla riapertura del 4 maggio?

"Qui i medici non sono molto d'accordo sulla riapertura del 4 maggio. Il rischio contagio è ancora molto elevato, infatti non capisco perché a noi operatori sanitari esterni i contratti terminino il 31 maggio"

Quando terminerà l'emergenza, rimarrai a Lodi a lavorare?

"Il contratto sarebbe stato prorogato fino a fine emergenza, infatti il contratto mi è stato prorogato fino a fine maggio, dopodiché mi hanno assicurato un posto in una RSA sempre qui in Lombardia, considerando i tanti casi di contagio degli operatori socio sanitari, ora in malattia. Ho rifiutato per ragioni personali. La mia è stata una scelta professionale quella di lavorare per l'emergenza, ma in seguito ho intenzione di concentrarmi su una RSA".

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